l'edizione "TG sera" del 08/02/2014 (minuto 10:57).
L’ARENA DOMENICA
9 FEBBRAIO 2014 pag. 10
PAESAGGIO
VIOLATO. I risultati verranno resi noti in maggio
«NoBel», torna il
concorso per le brutture
di Chiara
Bazzanella
Segnalazioni da città e provincia. Il
coordinamento Digiunoterritorio «provoca» con ritocchi alle foto, immaginando
come Monet renderebbe gli scempi

I ritocchi non
bastano ad abbellire il territorio veronese, deturpato da cementificazione e
grandi opere avviate e mai portate a termine. Anzi, le pennellate che rievocano
i paesaggi impressionisti, impressi beffardamente su cave, scheletri di cemento
o complessi abitativi tramite il fotoritocco, rendono ancora più stridente la
contraddizione tra la bellezza della natura e la costruzione selvaggia. Tanto
da chiedersi se, con il finire della mostra in Gran Guardia che oggi propone
per l'ultimo giorno la carrellata di quadri che raffigurano scorci e panorami
dipinti dal Seicento al Novecento, sia ancora possibile imprimere su tela il
paesaggio.
Il provocatorio quesito arriva dal coordinamento Digiunoterritorio che, ieri
mattina, attingendo dagli scatti che, l'anno scorso, hanno partecipato alla
prima edizione del NoBel, ha voluto invitare a riflettere su cosa potrebbe
cogliere oggi a Verona lo sguardo di Monet, di tanto bello da indurlo a
prendere in mano tavolozza e colori.
L'edizione del concorso che premia gli scenari più sgradevoli e contaminati, quest'anno verrà replicata a maggio. Gli spunti non mancano, visto che gli iscritti alla pagina Facebook della manifestazione continuano a inviare fotografie che immortalano squarci fatiscenti e devastati, insieme a rivisitazioni del presente per indagare il futuro.
Si va dalle segnalazioni del quotidiano, con cassonetti stracolmi che invadono di rifiuti le colline

Giocando sui rendering dei progettisti, chi ambisce a portarsi a casa il nuovo NoBel propone segnalazioni e intuizioni sul domani, con la realizzazione di opere come il traforo, il Motorcity, i grattacieli alle ex Cartiere o la bretella di Pedemonte. Ogni alterazione dell'armonia del territorio è immortalata e ambisce a essere incorniciata: non certo come un quadro di Monet, ma con la stessa brama nel mettere a fuoco e immortalare ciò che, originariamente bello, si è trasformato, o è in procinto di farlo, in autentica bruttura.
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